L'inquinamento c'è, ma non si vede. Le 14 centraline di AirBreak misurano ogni ora la concentrazione degli inquinanti nell' aria: polveri sottili (PM2.5 e PM10), biossido di azoto, ozono, composti organici volatili, e monossido di carbonio. Se scegli di vedere, ti mostriamo le reali proporzioni di questi composti nell'aria.
Il particolato aerodisperso è un insieme eterogeneo di sostanze di diversa natura, particelle solide e liquide sospese in aria ambiente con differenti caratteristiche fisiche, chimiche, geometriche e morfologiche. Con, il termine PM2.5 si intende la frazione fine del particolato con particelle aventi diametro aerodinamico uguale o inferiore a 2,5 μm.
Fonte: Istituto Superiore di Sanità
Invece, il termine PM10 identifica le particelle di diametro aerodinamico uguale o inferiore ai 10 μm. L'alta concentrazione del particolato aerodisperso può provocare diversi disaggi per la salute umana: Irritazione degli occhi, del naso o della gola, impatti sul sistema respiratorio, o provocare malattie cardiovascolari. Il riscaldamento domestico e il trasporto stradale risultano tra i fonti emissivi più responsabili. Significa, qualcosa possiamo fare per tenere i livelli sani e buoni!
Fonte: Istituto Superiore di Sanità
Il biossido di azoto può provocare disfunzionalità respiratorie e reattività bronchiale (irritazioni delle mucose), e un aumento del rischio di tumori.
Fonte: ARPA Lombardia
L'ozono può causare irritazione alle mucose oculari e alle prime vie aeree, tosse, fenomeni broncostruttivi ed alterazione della funzionalità respiratoria.
Fonte: Ministero della Salute
ll monossido di carbonio è un gas tossico, incolore, inodore, insapore e non irritante, che può essere inalato in modo subdolo e impercettibile e può avere effetti tossicologici.
Fonte: Ministero della Salute